Viaggio alla scoperta della Mobilità Sostenibile (III)

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Abbiamo partecipato di recente alla 3° Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility (mobilità condivisa per i non addetti ai lavori) e scoperto un mondo in grande fermento che merita attente riflessioni.

La domanda esplicita che viene posta dagli operatori di mobilità condivisa è “siete sicuri di avere veramente bisogno di acquistare un’auto di proprietà, pagando bollo e assicurazione annuali, manutenzione e ricovero anche se la usate poco o niente?”

Per le persone più avanti in età questa domanda è come una pugnalata al cuore.

Ma come?  Mi chiedete di rinunciare allo status symbol, alla libertà di poter decidere in ogni momento di muovermi come, dove e con chi voglio, di portare la mia bella in carrozza, diritti conquistati con fatica e soddisfazione negli anni della giovinezza e della maturità.

Peggio ancora si sentono gli appassionati dell’auto che vedono nel design, nella potenza del motore e in altre caratteristiche del veicolo il concretizzarsi dei loro sogni.

E’ effettivamente così, ma il mondo è cambiato e, al di là della possibilità economica dei singoli, il discorso va spostato su scala globale. Quanto costa alla società odierna avere un veicolo per ogni abitante in termini di spazi necessari, energia necessaria, logistica necessaria, emissioni in atmosfera e chi più ne ha più ne metta?

Con un’offerta via via più precisa ed efficace anche i più restii potranno avvicinarsi alla mobilità condivisa, che non necessariamente vuol dire condividere con altri lo stesso veicolo sullo stesso percorso.

Perché è vero che l’utilizzo di mezzi pubblici implica questo tipo di condivisione, ma questi hanno linee determinate che non toccano proprio tutti i punti di possibile interesse e certamente nella maggior parte dei casi non ti portano davanti alla porta di casa.

Le proposte che vengono ora avanti sono intese proprio a coprire queste nicchie di utenti che non volendo o non potendo acquistare un veicolo o usare il mezzo pubblico, possono invece trovare un altro veicolo a essi temporaneamente riservato, davanti alla porta di casa o in luoghi prestabiliti. Innalzando il livello e la qualità del servizio aumenteranno i possibili utenti.

L’offerta spazia dai veicoli più semplici, biciclette e scooter, alle moto e alle auto di ogni tipo, con formule a Km, a ore, a giorni e con proposte che si fanno via via più appetibili.

I vantaggi sono di natura diversa:

– avere dei costi proporzionati al reale utilizzo del mezzo

-la possibilità di accedere a ZTL (NDR- zone a traffico limitato) grazie ad accordi specifici degli operatori con le amministrazioni pubbliche

– la possibilità di parcheggiare-lasciare il veicolo agevolmente e rapidamente senza preoccuparsi di dove e quanto costa

-la possibilità di scegliere il mezzo a seconda della necessità del momento (scooter, citycar, cargo, familiare, sportiva etc.).

Gli operatori del settore nelle grandi e medie città sono già competitivi, con risparmi per gli utilizzatori che vanno dal 20 all’80% annuo a seconda del veicolo e del tipo di utilizzo.

Ma ancora di più per chi ha o chi vuole comunque avere un’auto esiste la possibilità non solo di risparmiare, ma anche di guadagnare mettendo la propria a disposizione quando si prevede di non utilizzarla. E tutto questo iscrivendosi su internet a gruppi dedicati a chi vuole condividere l’auto sia che sia proprietario sia che abbia bisogno di una auto.

Esistono inoltre aziende e fondi lungimiranti che stanno preparando progetti di edilizia con mobilità condivisa come servizio, al pari di climatizzazione, luce e pulizie. In pratica il condominio prevede uno o più veicoli con posto macchina e autista prenotabili in funzione delle necessità. Si parla per ora di mobilità urbana, che prevede veicoli a basso impatto ambientale (elettrici o ibridi). La cosa è molto intrigante e prospetta una vera e propria rivoluzione della mobilità, spostando completamente dalla proprietà al servizio i discorsi relativi, con indiscutibili vantaggi di costi, spazi, tempi e inquinamento.

Riportiamo qui di seguito alcuni esempi di proposte fatte dagli operatori incontrati al meeting

1-Scooter elettrico a due ruote: auto bilanciato (ruote affiancate), classico (ruote in linea)  o monopattino, comparato ad un 50cc a benzina ha costi annui trascurabili

                                           

Costo annuale

Carburante

Bollo

Assicurazione

Totale

€/a

€/a

€/a

€/a

Scooter 50cc                              

900

25

500

1425

Scooter elettrico

30

30

2- Auto condivisa- ho bisogno: ti iscrivi online-scegli il parcheggio e l’auto-prenoti 24h fino a 15 min. prima-prelevi l’auto per usarla da un minimo di 1h ad un massimo di 72 h-riconsegni l’auto nel parcheggio di prelievo o in altro parcheggio a tua scelta tra quelli indicati.

Tariffa

Oraria

Chilometrica

7-22

22-7

Fino a 159 Km

Oltre 150 km

Urban

2,50€/h

1,40€/h

0,49€/km

0,33€/km

Ciascuno potrà scegliere la tariffa più conveniente in funzione del proprio uso.

Vantaggi: spese di carb., bollo,assic. incluse- circolazione no limits (in ZTL e giorni targhe alterne)- parcheggi riservati-auto di vari modelli-prenotazione senza limiti-tariffe low cost.

3- Auto condivisa proprietario/ ho bisogno: proprietario–ti iscrivi al sito-registri la tua auto-benefici di copertura assicurativa-consegni le chiavi in tranquillità-inizi a guadagnare; ho bisogno-ti iscrivi al sito-cerchi l’auto adatta a te-incontri il proprietario-viaggi in sicurezza-riconsegni le chiavi.

Altre soluzioni  si possono cercare per trovare quella  individuale adatta a ciascun cliente in funzione della città, del tipo di utilizzo e del veicolo richiesto.

L’intenzione oggi è dare uno spunto per i lettori di questa newsletter, soprattutto quelli con un più innovativo approccio alla vita, per  cominciare a riflettere su questi argomenti e far proprio il concetto di sharing mobility che va via via prendendo forma.

(segue)