Il circolo più antico di Milano ragiona sul futuro.

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Diceva Herbert George Wells (padre riconosciuto della fantascienza moderna): stiamo costruendo il futuro ma nessuno si preoccupa di sapere di che futuro si tratterà. Non è sempre così, per fortuna. E abbiamo un esempio eloquente da raccontare: al circolo filologico – che è la più antica associazione della città di Milano – si è svolta dall’11 febbraio al 25 giugno – una rassegna di speech sui diversi aspetti del futuro che ci aspetta.

Dalla fisica alla religione, dall’arte, alla medicina, dalla filosofia all’economia… Uno di questi incontri (3 giugno) è stato proprio dedicato all’ambiente e naturalmente siamo andati a sentire il relatore, Stefano Caserini. Il ciclo dal titolo ‘I futuri che ci aspettano’ è curato da Luciano Tellaroli. Il relatore Caserini è riuscito a concentrare una fotografia della situazione attuale del clima in poco più di un’ora,  naturalmente concentrandosi sull’attuale problema dell’ambiente danneggiato – come sapete – dai cambiamenti climatici. In sintesi Caserini ha chiarito che l’attuale aumento della CO2 nell’aria è imputabile essenzialmente a due fattori : le combustioni e la deforestazione. Si è poi soffermato sull’effetto serra e sull’attuale continuo aumento della temperatura. Ha anche citato il famoso climatologo James Hansen – di cui abbiamo parlato spesso – che si rivolge ai suoi nipoti volendo assicurare loro un futuro ambientale migliore.  Nell’ultima parte della sua concisa ma dettagliata relazione Caserini ha tracciato una specie di roadmap dal titolo ‘cosa possiamo fare (in questa situazione)?’  Ecco i passaggi in breve. Riconoscere e comprendere quello che sta per succedere. Adattarsi ma anche provvedere alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Che cosa vuol dire? Intanto ridurre al 90% le emissioni globali di CO2. (Secondo Caserini ci vorranno tre decenni). Poi azzerare la CO2 nell’atmosfera. E anche – va sottolineato – annullare le deforestazioni. Cosa si può fare in questa direzione? Secondo Caserini ci sono 101 azioni possibili. Le spiega in un libro dal titolo eloquente: ‘Il clima è (già) cambiato’  che ha come sottotitolo ’10 buone notizie sul cambiamento climatico’ (edizioni Ambiente). Decisamente Caserini ama i numeri.